Politica

POZZUOLI, GIACIMENTI CULTURALI E RIONE TERRA PRIVATIZZATO.

Pozzuoli, la bellissima puteoli ricca di giacimenti culturali, di storia e di bellezze naturali. Nella città dei Campi Flegrei abbiamo l’Anfiteatro Flavio neroniano, che è il terzo anfiteatro più grande costruito dai romani, maestoso, tre ordini di arcate sovrapposte, ha visto spettacolari giochi, cruenti scontri tra gladiatori e purtroppo tanti cristiani uccisi. Oggi, l’Anfiteatro è aggredito dalle erbacce le quali, prima o dopo, provocheranno danni strutturali irreparabili. Pochi visitatori. Qualsiasi altro Paese, solo con un anfiteatro simile, accoglierebbe centinaia di migliaia di visitatori. Poco più giù abbiamo il macellum di Pozzuoli, un mercato pubblico della puteoli romana, meglio noto come Tempio di Serapide per un errore storico dovuto al ritrovamento, all’epoca degli scavi, delle statue di alcuni dei. A pochi metri su un blocco tufaceo c’è il Rione Terra, il primo nucleo abitativo puteolano risalente addirittura al II secolo a.C. Nel 1970, a seguito del bradisismo, l’intero Rione Terra fu sgomberato e, grazie ai fondi europei, è ritornato agli antichi splendori. Un Comune che ci tiene per la propria terra metterebbe a sistema le bellezze naturali e le ricchezze storiche per farne attrattori culturali e turistici di prim’ordine. Ed, invece, il simbolo del fallimento dell’amministrazione è testimoniato da quelle erbacce che deturpano l’Anfiteatro e nella solitudine di questi luoghi meravigliosi. Inoltre, non solo l’amministrazione appare incapace di valorizzare questi beni comuni straordinari e di farne volano di sviluppo turistico, economico ed occupazionale, ma sembra che stia organizzando la “privatizzazione” del Rione Terra, il patrimonio dei puteolani per eccellenza. Dopo essere stato ristrutturato grazie alle risorse europee, che appartengono ai cittadini italiani e, quindi, puteolani, sembra che si vorrebbe affidare la gestione del Rione Terra ai privati. Insomma, la storia, il valore, la vita dei puteolani, che il Rione Terra rappresenta, verrebbero sottratti ai cittadini per diventare fonte di profitto privato. Una scelta del genere, se confermata, sarebbe politicamente ed eticamente inammissibile tanto più se venisse adottata da un’amministrazione guidata da un Sindaco di sinistra che, in teoria, dovrebbe essere schierato per la tutela dei beni pubblici e del popolo. La difesa della destinazione pubblicistica del Rione Terra è una questione di rispetto dei puteolani. Essi sono gli unici “proprietari” del Rione Terra e devono poterne godere in piena libertà e gratuità attraverso un progetto di sviluppo e di attrazione culturale di quei luoghi che appartengono unicamente alla storia di Pozzuoli e dei puteolani.

Gabriella Peluso