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L’UOMO E IL MONDO. L’ISOLA DI PLASTICA, UNA RICCHEZZA PER POCHI,UN DANNO PER TUTTI

Ogni anno più di  8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri mari, rovinando l’ecosistema marino,  le spiagge e la stessa salute di tutti noi . La plastica che buttiamo e finisce in mare, ritorna sulle nostre tavole attraverso i pranzi a base di pesci.  Le correnti marine  trasportano i rifiuti di plastica particolarmente  nell’Oceano Pacifico. Great Pacific Garbage Patch, è una di queste Isole di plastica, è un enorme accumulo di spazzatura in mezzo all’Oceano. Una “isola” di 10 milioni di km quadrati, quando il Canada e composta da circa 4 milioni di tonnellate di plastica. Un vero dramma. Non sta meglio il nostro Mediterraneo. Non ci sono isole  di plastica, ma l’inquinamento del mare e delle spiagge diventa serio. Considerate  che siamo diventati la sesta grande zona per inquinamento da plastica al mondo. Il 95% dei rifiuti nel Mare Nostrum  proviene  dalla Turchia, dall’Egitto, e dalle vicine  Spagna e Francia. Da uno studio di WWF , si evince che: “Lenze, reti da pesca, buste, bottiglie, flaconi, e molto molto altro: i grandi pezzi di plastica feriscono, strangolano e causano spesso la morte di animali come tartarughe marine e uccelli marini. Sono 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica.Gli effetti di un tale accumulo di plastica nell’apparato digerente sono ovviamente quasi sempre mortali. Il Mediterraneo, con la sua elevata biodiversità e degli ecosistemi più minacciati al mondo dalle microplastiche. Sui fondali marini del Mare Nostrum sono stati rilevati livelli di microplastiche più elevati mai registrati, fino a 1,9 milioni di frammenti su una superficie di un solo metro quadrato”.  Appare chiaro che bisogna mettere in campo politiche restrittive sulla plastica ma anche noi cittadini dobbiamo contribuire, Non basta pulire ed evitare di sporcare le nostre spiagge ma potremmo bandire piatti, posate e bicchieri di plastica e usare quelli di carta. Evitare di comprare prodotti che abusano di imballaggi di plastica. Meglio comprare sfuso in sacchetti di carta che imbustate. Ai pescatori professionisti e amatoriali diciamo: “se veramente lo amate e vi da da mangiare, evitate di buttare a mare le lenze che si rompono o pezzi di rete che non usate più. L’appello a tutti è:”La terra è una eredità  lasciataci dei nostri avi, lasciamola ai nostri figli e nipoti ancora più bella. Non distruggiamola”.

La Redazione