Politica

UNA LUNGA NOTTE BUIA

Giovanni Bianco

Se scrivessi che il vero problema per l’Italia è la deriva della democrazia, e quindi la malintesa ricerca del consenso, renderei  il concetto , ma sarei tacciato di fascismo da chi trae il momentaneo profitto da questa situazione di caos generalizzato.

E cioè da chi elargisce, senza porsi il problema di come si rientrerà dal debito  e da  chi riceve senza porsi il problema del perché riceve. Ma la amara verità è questa e , tra l’altro, lascia prevedere un futuro preoccupante per i valori di libertà e democrazia,  cui è stata educata la nostra generazione,   che non ha conosciuto le guerre , e che è vissuta godendo della ripresa, dopo la guerra. Viviamo, oggi , in conseguenza della crisi dei partiti,  la crisi della politica . Una crisi pericolosissima in un’era storica dove la natura si ribella alle conseguenze dello sfruttamento dell’uomo e sarebbe necessaria una politica illuminata e lungimirante, che punti cioè non a sollazzare gli sfaccendati di oggi , quanto a creare il presupposto per il futuro delle generazioni che verranno e che corrono il rischio di essere maciullate dal potere delle macchine e da chi lo detiene . Questo ha determinato la “presa della Bastiglia” da parte del qualunquismo di cui Conte e’ , al momento , la massima espressione ed i cinque stelle le truppe sgangherate dell’esercito di franceschiello. Tanto da essere riuscito a restare a galla in una tempesta perfetta,  dove non affonda solo il sughero e qualche cosa altro  perché priva di un peso specifico consistente. Il qualunquismo, non essendo le elezioni condizionate dalle ideologie che determinano scelte di campo, che aprono la strada a convergenze naturali , trova necessariamente il consenso solo nelle elargizioni del sistema.

Un sistema che compra il consenso di straccioni e di stracciati , come facevano i romani alla vigilia del crollo dell’impero,  quando  si portavano le masse, festanti ed incoscienti, agli spettacoli del Colosseo per distrarle col profumo del sangue, gli spettacoli dei comici e gli amplessi dei lupanari. Cosa che puntualmente si sta verificando dalle nostre parti. Questo se solo si considera che ,nonostante le clamorose inversioni di decisioni e le promesse sbandierate e mancate , come la lotta alla corruzione e la modifica apportata alla legge sull’abuso di ufficio, i fallimenti , come quello dei Navigatori che avrebbero dovuto occupare i percettori del Reddito di cittadinanza ed il tradimento sistematico degli impegni  elettorali, come dimostrano la vicenda di Taranto e quella del ponte di Genova,  resta ancora consenso a questo governo di saltimbanchi, di cialtroni e buffoni che stanno dando il via libera al governo dei “funzionari “ nell’estremo tentativo di perpetuare se stessi . Un governo della pubblica amministrazione però prigioniero di quei poteri forti che questi cialtroni dicevano di voler sconfiggere e che, al contrario , oggi si vedono spianata la strada da leggi che farebbero impallidire Poggiolini e quelli del Pio Albergo Trivulzio di dipietristica memoria. Un consenso che è fondato non sulla soluzione dei problemi o sulla convergenza in ordine alle strategie politiche  finalizzate a tanto , alla creazione di posti di lavoro finanziando gli strumenti di produzione per creare un circolo virtuoso per il rilancio della economia,  come si fa in tempo di crisi , ma solo sull’assistenzialismo. Questa scelta , lungi dal risolvere il problema occupazionale , ha aperto la voragine del debito  al solo fine di acquistare il consenso addirittura sfruttando la paura della gente per la pandemia , che ha aggiunto grazia a bellezza in questo periodo di Covid 19. Un debito che il qualunquismo, imperante , che è l’esatto contrario della solidarietà e della sussidiarietà politica, e che è imperante anche  in una Europa, che non è mai nata , e dove banchieri e mercanti hanno gioco facile per gli egoismi nazionali,  e che certamente non risolveranno il nostro problema,e quello degli altri paesi del mediterraneo.

E tanto se non secondo la logica del mercato,  che oggi governa la politica nel Mondo , stritolando le nazioni,  che saranno costrette a ricorrere al prestito per fronteggiare il debito.

Un debito che è cresciuto a livello esponenziale, specie in Italia , soprattutto per interventi finalizzati ad acquistare il consenso e non a finanziare la produzione, anche con sacrifici, per invertire la tendenza che invece indebiterà i nostri figli destinati alla povertà,e speriamo non a scannarsi , nel futuro. Visto che , ineludibilmente , stiamo scaricando sulle  spalle delle generazioni che ci seguiranno le follie e la crisi di un sistema,  dove la logica del profitto di oggi,  crea le premesse per le nefaste conseguenze future dei nostri figli . Stiamo vivendo giorni bui per la crisi di una politica che nel tentativo di sopravviveva se stessa  e’ incapace di governare i percorsi  del cambiamento   L’unica speranza è la convinzione, e la consapevolezza storica , che l’alba sconfigge sempre le tenebre.

Ma la lunga notte sarà buia.

Giovanni Bianco