Politica

Autonomia Differenziata è una opportunità ed è la sfida del buongoverno

Chi sostiene che l’autonomia differenziata spaccherà l’Italia, “mente sapendo di mentire” perché  la legge, già approvata dal Senato, prevede una “norma di salvaguardia”, l’art. 4, modificato da un emendamento del centrodestra, che subordina i trasferimenti delle funzioni alle Regioni alla determinazione dei “LEP” e nei limiti delle risorse previste in Legge di bilancio. Insomma senza i Livelli Essenziali delle Prestazioni ed il relativo finanziamento, che dovrà essere esteso anche alle Regioni che non chiederanno la devoluzione, non ci sarà Autonomia.

Quindi, non solo l’Autonomia non accentuerà i divari, ma sarà un’opportunità per unificare anche economicamente e socialmente il nostro Paese, con la determinazione dei LEP e con la loro applicazione in tutte le Regioni, facendo, così, in modo che esse vengano allineate agli stessi parametri per quanto riguarda i livelli essenziali delle prestazioni nei settori fondamentali, come sanità ed istruzione.

Una volta ricollocate tutte le Regioni sulla stessa “linea di partenza” entrerà in gioco la qualità dei servizi che solo il buon governo della Regione potrà garantire. Ed è per questo che l’autonomia differenziata sarà anche l’occasione per far emergere le capacità o le incapacità di governo regionale nel garantire i livelli essenziali delle prestazioni alle proprie popolazioni regionali.

Chi, oggi, si scaglia contro l’autonomia differenziata cerca soltanto di evitare che si concretizzi questo strumento che, al di là della demagogia, metterà a nudo le reali capacità degli amministratori locali e li chiamerà incontrovertibilmente alla sfida del buon governo.

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