Politica

STOP ALLA GLOBALIZZAZIONE, SI TORNI ALLA SOVRANITA’ NAZIONALE

Si, ha ragione il mio amico Domenico Catuogno, se la mettiamo in positivo, il Covid_19 può essere una grande opportunità per cambiare radicalmente l’Italia e il mondo e porre fine al capitalismo e alla globalizzazione e dare vita ad un’Italia sovrana, libera, produttiva e autosufficiente. L’emergenza coronavirus ci ha restituito, con angoscia e con violenza, tutti gli errori catastrofici che la politica, in maniera trasversale, che ha guidato l’Italia negli ultimi trent’anni ha commesso. Il primo tragico errore è stato quello di consegnare la nostra Nazione ad una Unione Europea che, nata per essere organizzazione internazionale per il benessere comune, si è rivelata, già da anni, essere esclusivamente il centro degli interessi economici e finanziari della Francia e della Germania. In tutti questi anni, i Governi che si sono succeduti in Italia e i parlamentari europei eletti dal nostro Paese non hanno fatto alcunché di concreto e di efficace per indirizzare la Comunità Europea nell’alveo nel quale era nata. Anzi. Il Governo Prodi, all’atto dell’introduzione dell’euro in Italia, ha svenduto la nostra lira determinando le condizioni per impoverire il nostro Paese e per gettare le basi della recessione economica. Da questa Europa solo diktat economici, tra cui il Patto di stabilità e il rapporto deficit-pil rigorosamente al 3%, imposizioni incomprensibili, che hanno condotto ai tagli selvaggi alla sanità pubblica e alle tutele del lavoro, requisiti penalizzanti per i prodotti italiani ma che hanno avvantaggiato i prodotti della globalizzazione, particolarmente quelli cinesi, ai quali è stato consentito di invadere i nostri mercati, massacrare le nostre aziende e costringerle a delocalizzare le produzioni in Cina o a chiudere. In questo modo i pochi prodotti “made in Italy” sono diventati costosi e non competitivi facendo sì che il popolo “chiudesse il cerchio” della distruzione economica scegliendo prodotti cinesi. In questi lunghi anni, fatto salvo per chi, coerentemente, prima come Alleanza Nazionale e poi come Fratelli d’Italia, ha combattuto per contrastare questo sistema, il Partito Popolare Europeo e il Partito Socialista Europeo, che ha guidato l’Europa e di cui hanno fatto parte e fanno parte autorevoli parlamentari europei eletti in Italia, hanno assecondato questa Europa delle finanze e dei burocrati che si è rivelata “killer” economica e sociale dell’Italia. Un’Europa che, nel momento del bisogno, si volta dall’altra parte dimostrando con chiarezza che l’Europa dei Popoli non è mai esistita e, su queste basi, mai esisterà. Oggi l’emergenza coronavirus ci presenta il conto di tanta debolezza della politica italiana che ha ceduto alla perdita di sovranità, al capitalismo, alla globalizzazione e ne sta pagando il prezzo. Oggi l’emergenza sanitaria ci mette di fronte alla nuda e cruda verità dimenticata: la vita dell’essere umano ha più valore del denaro e del profitto. La mancanza dei dispositivi di sicurezza e delle attrezzature per la rianimazione mette a nudo la debolezza produttiva dell’Italia e ci fa capire quanto sia importante sia avere le produzioni in Italia ed essere autosufficienti. Le conseguente economiche disastrose del coronavirus evidenziano che la priorità non è acquistare lo smartphone cinese ma il pane e l’immenso valore delle produzioni alimentari italiane. In quest’ultimo mese di emergenza, stiamo pagando il prezzo della globalizzazione, del capitalismo, del consumismo, di scelte politiche che li hanno assecondati e nulla hanno fatto per difendere la nostra Nazione e il suo valore. La pandemia sta insegnando che, da oggi, tutto deve cambiare: l’Unione Europea che va rimessa totalmente in discussione ed azzerata; l’Italia che non deve essere suddita di alcuno; la nostra Nazione deve riportare in Italia tutte le sue produzioni ed essere autosufficiente e deve fermare l’arrivo delle produzioni della Cina e degli altri Paesi della globalizzazione; l’Italia deve investire sulla sanità pubblica e sul lavoro, ponendo fine ai tagli e alla perdita di diritti. L’Italia deve rimettere al centro dell’attenzione gli Italiani e se stessa. Solo se si riparte da tutto questo, potremo rendere onore agli oltre settantamila nostri connazionali contagiati, agli oltre diecimila nostri connazionali deceduti, alle migliaia di medici ed infermieri che combattono negli ospedali, alle migliaia di lavoratori che continuano a garantirci i beni primari.
Gabriella Peluso