Politica

SI AVVICINANO LE ELEZIONI, RIPARTE IL VOTO DI SCAMBIO

Il voto di scambio continua ad essere un reato per colpire il pesce piccolo. Magari un candidato, neppure eletto, che corre il rischio del carcere solo per aver assunto l’impegno di aiutare qualche conoscente a superare la difficoltà personale che sta vivendo. E tutti a guardare  la pagliuzza nell’occhio e non la trave. Si, c’è una trave che si continua a far finta di non vederla. Sta nel Governo e nel Parlamento attraverso le assunzioni facilitate e bonus mirati, ricordiamo  i navighetor di Di Maio e gli ottanta euro di Renzi, Nel Parlamento con il cosiddetto “mille proroghe” che è risaputo, trattasi di una  serie di mancette che i Parlamentari distribuiscono sui propri  territori e a varie  lobby. Succede nei Consigli Regionali e Comunali con il cosiddetto “collegato” al bilancio e relativi “Ordini  del Giorno” di accompagnamento al bilancio Comunale. Peggio ancora succede nel Governo  delle Regioni. Tra “affidamenti diretti” , gare superficiali e assunzioni  indirette , condizionano tutte le campagne elettorali. Allora perché la pagliuzza e non la trave? Se la politica non trova più la strada dell’etica e della morale è il caso di rivedere e riscrivere il reato di “voto di scambio”.

La Redazione