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LA LEGALITÀ E LA SICUREZZA COME CONDIZIONE PER LO SVILUPPO

La criminalità organizzata rappresenta un altro grave freno allo sviluppo economico oramai non solo nel Sud, così come la corruzione della politica e della pubblica amministrazione. Nelle regioni meridionali in particolare c’è una drammatica connessione tra disoccupazione, povertà e criminalità con migliaia di giovani a rischio reclutamento da parte della camorra e dalle altre organizzazioni criminali. La criminalità, quindi, non va combattuta solo con la prevenzione, ovvero puntando, innanzitutto su percorsi di istruzione e di socializzazione inclusivi, e con la repressione, ovvero con pene certe e dure, ma anche e soprattutto con il lavoro. Il grande dramma dei territori meridionali è, infatti, la disoccupazione che alimenta e ingrossa le fila della criminalità organizzata con i tanti giovani meridionali che, privi di speranza, finiscono con lo scegliere la via della illegalità. In questi territori la scelta non può e non deve essere: disoccupazione o illegalità. Occorrono prospettive, serve speranza per i giovani del Sud creando lavoro e combattendo il degrado sociale e l’emarginazione. Vanno create, dunque, le condizioni per favorire gli investimenti nel territorio meridionale, per far nascere nuove imprese e dare una possibilità a chi non ha un lavoro, a chi lo ha perso, ed anche a coloro che hanno commesso illegalità e che, saldato il proprio conto con la giustizia, hanno diritto ad un’altra possibilità. Questo dovrebbe essere il compito non solo della politica nazionale ma anche delle Regioni e dei Comuni senza escludere quei “corpi intermedi” che appaiono sempre più fuori da ogni gioco, compreso i sindacati che non hanno mai dimostrato grande interesse verso chi il lavoro lko cerca a volte con grande disperazione.
La Redazione.

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