Politica

LA DESTRA NON DEVE AMMAINARE LA BANDIERA DELLA LEGALITÀ

Paolo Borsellino – Beppe Alfano

La destra legalitaria ha il dovere, nell’anniversario dell’eccidio di via D’Amelio di non ammainare la bandiera di BORSELLINO.  Di un uomo che con le proprie idee mosse il mondo e segno’ l’epoca in cui visse. E di non consentire che altri si approprino di battaglie che furono, e resteranno per sempre , di un mondo dove ci siamo riconosciuti e ci ha formato ed al quale abbiamo dedicato la nostra giovinezza,le nostre ansie, i nostri tormenti, le nostre battaglie, le nostre sconfitte,

le nostre vittorie.  Ha il dovere di guardarsi all’interno ,  e di riscoprire e trasmettere  gli insegnamenti di uomini del proprio mondo come BEPPE ALFANO   che, sulla scia tracciata da uomini come Falcone e Borsellino, dedico’ l’impegno di giornalista siciliano , negli anni più difficili per la Magistratura, che aveva scelto di stare in prima linea , alla lotta alla mafia, al malaffare e alla corruzione. E che , per questo,  fu ucciso l’8 gennaio del 1993. E per il cui assassinio e’ stato condannato all’ergastolo Giuseppe Gullotta, di cui parlo’ il pentito Brusca indicandolo come colui che consegno’ a San Giuseppe Jato il telecomando che fu utilizzato per là strage di Capaci.  Di Beppe ALFANO, animatore di Telecity a Barcellona Pozzo di Gotto, del suo sacrificio, del suo impegno, delle sue coraggiose lotte, sinora, ne ha parlato solo Giuseppe Lucarelli, che non è certo uno del nostro mondo . Ne ha raccontato “ ..con passione ed emozioni le sorti”. Lo ha definito “…un giornalista ed un politico tutto di un pezzo,  un uomo di destra , quella di Paolo BORSELLINO,  che ha idee precise sull’ordine, sulla legge e sullo Stato , e su quelle non scende a compromessi “. Perché la destra legalitaria ha lasciato scendere

il silenzio  sulle lotte, sull’impegno, sul sacrificio, sull’ omicidio di questo giornalista di destra militante che ha pagato con la vita il suo impegno contro la mafia, come ha scritto e ha detto l’allora Procuratore  della Repubblica di Barcellona  Olindo CANALI che, dopo la morte di Falcone e Borsellino , chiese di essere trasferito da Monza in Sicilia per combattere la mafia ? Forse perché , come si  e’ scritto, era “ ….un personaggio a suo modo, Beppe Alfano , Militante politico missino, insegnante,  Giornalista coraggioso e non corruttibile, era un personaggio particolare, troppo indipendente per i suoi stessi compagni di partito .,,.” La destra legalitaria non deve ammainare questa bandiera. Lo pretendono il sacrificio estremo di Beppe e di Paolo che va tramandato alle giovani generazioni di un mondo che, nel momento in cui “ bisogna amare anche quella terra che non ti piace per poterla cambiare “  ha saputo esprimere propri uomini le cui idee mossero il mondo e segnarono un’epoca.

Giovanni Bianco