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Antonio Ronghi: LA CRISI DEI TRASPORTI

Ad Antonio Ronghi, dipendete della GESAC presso l’Aeroporto di Capodichino e Segretario Regionale del sindacato CNAL Trasporti, chiediamo quale prezzo stanno pagando i trasporti in relazione alla crisi pandemica?

R) La pandemia di COVID ha avuto un impatto devastante sull’utilizzo dei trasporti, purtroppo ha imposto ai cittadini la necessità, tanto evidente quanto imprevista, di ridurre al minimo le esigenze di mobilità quotidiana,generando per il settore un crollo dall’inizio del lockdown con punte fino al 90% e oltre agli aerei penso ai tassisti, ai noleggi con conducente,agli autobus da turismo, insomma un settore in ginocchio e senza adeguati aiuti dal governo. Solo elemosine per queste categorie. Lo stato di crisi del trasporto è sotto gli occhi di tutti, con le sue specificità:crollo dei ricavi da biglietto, riduzione drastica dei corrispettivi ai gestori. Al tempo stesso i costi di funzionamento non si sono ridotti in modo proporzionale, imponendo a molte aziende di ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i dipendenti che non svolgono più attività.

Quale futuro  per le politiche dei trasporti?

R) Il settore di certo uscirà profondamente trasformato da questa crisi pandemica. Le politiche pubbliche e le scelte aziendali dovranno quindi modificarsi ed adeguarsi alla nuova situazione, e si dovrà contare su di un moderno ed efficiente sistema della mobilità delle merci e delle persone, elemento essenziale per il rilancio economico, occupazionale e industriale. La sfida principale è quella di garantire dei trasporti che siano soprattutto sicuri e moderni, vale a dire ben concepiti, organizzati, integrati e ben funzionanti, e soprattutto rispondente alle esigenze dei residenti verso i poli urbani e metropolitani, le aree montane, i borghi antichi, i nodi socio-sanitari, i servizi pubblici e le iniziative commerciali, gli hub trasportistici quali le stazioni ferroviarie e gli aeroporti. Una mobilità intelligente al servizio della competitività del Paese, tenendo sempre come punto di riferimento il principio dell’ecosostenibilità.

Quali proposte fa il sindacato CNAL?

R) Per ridare competitività con un efficiente sistema integrato delle infrastrutture e della mobilità, le nostre proposte più urgenti e improrogabili per la salvaguardia e il rilancio del settore partono dall’immediata predisposizione di un Documento tecnico-sanitario congiunto e condiviso tra Ministeri competenti e tutto il comparto dei trasporti. Importante è la riduzione o sospensione del carico fiscale per le aziende del settore e la premialità per le imprese che mantengono i livelli occupazionali pre-crisi: E’ importante ridurre il gap infrastrutturale tra Nord, Centro e Sud ed un pieno rilancio economico del settore anche attraverso una migliore accessibilità dei grandi centri urbani, privilegiando l’ecosostenibilità per una migliore qualità e tempi di vita.

La Campania?

R) Intanto va detto che la Campania non ha un Assessore ai Trasporti e questo la dice lunga sull’attenzione posta dalla Regione sul nostro settore. A breve chiederemo al Presidente De Luca  di aprire un tavolo di concertazione per elaborare un piano regionale straordinario per il rilancio dei trasporti, e chiedere  investimenti straordinari per migliorare i servizi, ed un nuovo modello gestionale finalizzato ad una integrazione funzionale dell’intero sistema trasporti, coinvolgendo tutte le categorie.