Politica

2022  L’ANNO PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MA ANCHE PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E PER CREARE  LAVORO VERO PER GLI ITALIANI. CANCELLARE LE REGIONI E RIPRISTINARE LE PROVINCE.

Era il 7 maggio del 2014  quando, a Napoli, fu presentata la nuova veste di “Nuove Socialità, una Polis che, da giornale cartaceo,  si trasformò in “on line”, per sviluppare il confronto sui temi di attualità politica, economica, sociale e sindacale, a promuovere la cultura  della Partecipazione e della Cogestione. Tanta strada è stata fatta, grazie ai tanti collaboratori che si sono alternati nella discussione. Questo nuovo anno ci vedrà particolarmente impegnati sui temi  fondamentali relativi alle necessarie modifiche costituzionali, sulle nuove regole della rappresentatività e sui temi del lavoro. A fine gennaio  ci sarà l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e, questa volta, il Centrodestra ha i numeri per essere protagonista, ma l’obiettivo principale è giungere alla elezione di  un Presidente che rappresenti l’Italia e che sia difensore della nostra sovranità nella Comunità Europea. Sembra scontato, in quanto previsto dalla nostra Costituzione, ma non lo è, ed, oggi più che mai, è necessario lavorare per creare l’Europa dei Popoli e delle Nazioni.  La politica tutta dovrebbe cogliere questo importante  momento istituzionale per impegnarsi da subito e dar vita ad una Costituente per la riforma della nostra Costituzione.  Tale riforma non è più rinviabile. Bisogna   porre  in essere le necessarie modifiche costituzionali per introdurre l’ elezione diretta del Presidente della Repubblica, l’abolizione del Senato e del CNEL, il superamento delle modifiche introdotte nel “Titolo V” con la cancellazione delle attuali Regioni, la costituzione delle Macro Regioni ed il pieno ripristino funzionale ed elettivo delle Province.  Altro fondamentale tema  sul quale intendiamo “tallonare” la politica è quello del lavoro. Il lavoro che non c’è, il lavoro che manca, il lavoro che vorremmo. Il divario tra domanda e offerta. La riforma del sistema scolastico, universitario e della formazione che, il più delle volte, oggi,  serve solo ai formatori. La necessità di emanare  nuove regole sulla rappresentatività, che superino gli attuali schemi e il modello obsoleto di un  sindacato “Confederale” che si regge sul superato concetto della “maggiore rappresentatività nazionale” e che si è dimostrato incapace di rinnovarsi e di incidere positivamente sulla vita dei lavoratori e sullo scenario economico e sociale dell’Italia. Occorrono, inoltre, nuove regole ed una forte semplificazione per cogliere al volo le opportunità rappresentate dall’attuazione del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza- e delle risorse dei Fondi Europei, ancora inutilizzate. Insomma, il nuovo anno dovrebbe caratterizzarsi per le riforme utili per lo snellimento del “Sistema Paese”, elemento indispensabile per la vera ripresa sociale ed economica della nostra Italia.

Salvatore Ronghi

Lascia un commento