Politica

PATTO SI DESISTENZA CON DE LUCA?

L’amore politico tra il Cavaliere e Renzi non è mai finito. Neppure dopo il naufragio  del “patto del nazareno”. Si sono parlati a distanza, hanno condiviso posizioni politiche  in  Europa e Renzi continua a tenere sulla graticola il governo. Quando le distanze rendevano più difficoltoso il conciliabolo, ci ha pensato Mara Carfagna a fare da testa di ponte, insieme ad un folto gruppo di parlamentari tutti ancora in Forza Italia. Ed ora che si va al voto in sei Regioni , quattro a guida Centrosinistra e due a guida Centrodestra. Un test importante, quello regionale,  che potrebbe mettere in crisi sia  il governo che lo stesso PD dove la seggiola di Zingaretti traballa non poco. Il Centrodestra punta  al ribaltone, puntando ad un quattro a due semmai con qualche “aiutino”. Ed ecco che arriva Renzi con la sua “mossa del cavallo” e decide che in Puglia e in Liguria la sua Italia Viva corre da sola contro il centrosinistra. Bello aiutino!

Come ricambiare? Tutti sanno che Vincenzo De Luca non è mai stato organico al PD che fu messo all’opposizione anche a Salerno. È altrettanto noto che in Campania si stava vivendo l’accordo col M5S e con De Magistris proprio per far fuori De Luca. Poi ci ha pensato anche la pandemia ad aiutare il Presidente della Campania. In questi mesi, Forza Italia Campania si è dilaniata al suo interno sulla scelta del candidato Presidente. Il mansueto Caldoro è stato costretto a stare sulla graticola per nove mesi, coincidente nei tempi per il “parto” di domenica scorsa, uscendone cotto. In tanti sono scappati dall’altra parte rinforzando le liste di De Luca. Quasi un “patto di desistenza”! Tra aiuti e aiutini potrebbe nascere qualcosa di nuovo al centro? Diceva Andreotti che  a pensare male è peccato ma spesso si indovina.

Salvatore Ronghi