Politica

L’ARCIVESCOVO DON MIMMO BATTAGLIA AI CANDIDATI: “SUPERARE LOGICHE CLIENTELARI E DI SCAMBIO”. DAL CENTROSINISTRA FANNO FINTA DI NON CAPIRE.  

Ieri, durante l’omelia per la celebrazione di San Gennaro, l’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha detto: “Solo chi ama Napoli sarà capace di amministrarla. Solo chi sentirà di appartenerle potrà servirla”. Monsignor Battaglia ha poi aggiunto: “Chi l’amministrerà dovrà essere libero da ogni desiderio di potere e di dominio, indossando il grembiule del servizio disinteressato, amorevole e gratuito». Particolarmente sul voto ha chiesto di “superare logiche clientelari e di scambio, evitando di guardare al proprio orticello ma allargando lo sguardo all’intera comunità. Fin da ora mi sento di dover dire- – ha continuato Don Mimmo Battaglia – a coloro che il popolo napoletano sceglierà per questo ruolo di servizio e di amore, una parola chiara: sarò con voi in tutte le iniziative che mettono al centro la persona ed il bene comune, combatterò con voi tutte le battaglie autentiche per affermare i giusti diritti, vi starò accanto nella difesa delle istituzioni da ogni tentativo di infiltrazione camorristica e da ogni velleità affaristica. La Chiesa – ha concluso l’Arcivescovo di Napoli – sarà al vostro fianco ma solo a condizione che vi adoperiate realmente e senza ipocrisie nella difesa degli ultimi e nel servizio del bene comune». Una lunga, condivisibile e chiara omelia che fotografa l’attuale campagna elettorale. Io credo che le parole di Don Mimmo Battaglia siano cadute nel vuoto dal momento che anche stamani giungono notizie che “emissari” del centrosinistra stanno promettendo di tutto ai candidati del centrodestra rimasti fuori dalla competizione. Un vero peccato per Napoli e per i napoletani che meriterebbero una vera svolta che potrà esserci, se i napoletani abbandonano la via dell’astensionismo e non si lasciano convincere dalle facile e mai realizzate promesse fatte in questi ultimi trent’anni dal centrosinistra che ha sgovernato interrottamente la nostra Città.

 

Salvatore Ronghi