Politica

Emergenza coronavirus, nella fase 2 fiscalità di vantaggio nel Sud

Nel fine settimana dovrebbero arrivare le nuove linee guida del Governo e il programma delle aperture dal 4 maggio. Abbiamo una sola certezza: nulla tornerà come prima dell’emergenza coronavirus. Indosseremo mascherine e attueremo il distanziamento finché non ci sarà cura o vaccino. Riapriranno le attività produttive e commerciali, nel rispetto del distanziamento sociale, e adotteremo nuove norme di comportamento sui mezzi pubblici, che dovranno moltiplicare le corse per evitare assembramenti. Forse l’estate sarà salva con regole ben precise sugli stabilimenti balneari, torneremo nei ristoranti e nei bar rispettando le distanze di sicurezza e proveremo a riprendere una vita che di normale non avrà più alcunchè. Anche le elezioni hanno subito un cambiamento con la proroga delle attuali Legislature regionali per tre mesi e l’apertura della finestra elettorale nel periodo dal 15 settembre al 15 dicembre, per puntare con molta probabilità ad un election day con amministrative e referemdum confermativo del taglio dei parlamentari. Intanto, mentre il Parlamento si appresta a convertire in legge il DPCM “Cura Italia, il Governo si appresta a varare un nuovo decreto sull’emergenza economica derivante dalla pandemia, che stanzierà 50 miliardi per famiglie e imprese, il Def e la nuova richiesta di scostamento di bilancio. Bisognerà far fronte ad un calo del Pil mai visto nella storia della Repubblica, con il primo semestre che perde il 15%, come stimato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, con un’esplosione della Cig ed una domanda crescente di misure a sostegno delle imprese, delle libere professioni e del lavoro autonomo. Si tema la perdita di due milioni e mezzo di posti di lavoro, una catastrofe occupazionale che l’Italia e, particolarmente il Sud, deve assolutamente scongiurare. Oggi più che mai necessita ridurre le tasse e rilanciare gli investimenti: la fase 2 sarebbe l’occasione più opportuna per adottare nel Mezzogiorno la fiscalità di vantaggio per sostenere le imprese esistenti, tra le quali le neo nate imprese giovanili con “Resto al Sud” , attrarre nuovi investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Ciò perché è proprio nel momento più critico che la politica deve “rilanciare” per l’economia e per il lavoro.

Gabriella Peluso