Politica

CNAL: SI AGLI AIUTI ALLE IMPRESE MA NO AI LICENZIAMENTI. ATTUARE LA PARTECIPAZIONE.

Il gran parlare del come affrontare la ripresa, dopo la crisi epidemica, porta a incomprensioni ed a equivoci molto spesso strumentali e creati ad arte per poi lasciare tutto come sta. E’ il caso del continuare o meno con il blocco dei licenziamenti. Intanto per evitare i licenziamenti non serve un provvedimento amministrativo o legislativo, ma necessita mettere in campo Idee e risorse per creare nuovo lavoro. Idee, significa individuare i settori e le aziende che possono avere immediato e positivo impatto sul mercato e favorire la nascita di nuove aziende in tali settori. Questo significa concedere aiuti alle imprese ma non a pioggia e a quelle aziende  decotte e fuori mercato. Idee, significa valorizzare il turismo e la tematica legata all’ambiente per creare nuovo lavoro. Evitare i licenziamenti significa pensare a percorsi formativi e di riqualificazione di lavoratori di settori fortemente in crisi per riassumerli nei settori che hanno mercato. Significa pensare ad una norma di prepensionamenti per le categorie usuranti, recuperando cosi  spazi occupazionali. Tutto questo costerebbe molto meno del continuo ricorso indiscriminato ali ammortizzatori sociali. Su quest’ultimo aspetto, il Governo sta affrontando la riforma degli ammortizzatori sociali con la vecchia cultura “dell’accompagnamento alla quiescenza”. Non deve essere più cosi. Devono, invece, diventare strumenti per la riqualificazione e per la rioccupazione e non strumenti di assistenzialismo puro. Infine ribadiamo che per migliorare  i rapporti sociali ed economici è di estrema importanza modificare il sistema del lavoro in Italia, attuando la “Partecipazione”. Sarebbe salutare per l’intero mondo produttivo e particolarmente nelle PMI ed eviterebbe anche lo sfruttamento e il lavoro nero. Questa è la battaglia che la confederazione CNAL sta portando avanti con determinazione.

 

La Segreteria CNAL