Politica

CHE FINE HA FATTO LA “MIA” DESTRA?

Marcello Curzio

Ma dov’è la “mia destra”? Che fine hanno fatto tutti quei principi e quegli ideali che accompagnarono la mia ormai lontana gioventù e nei quali ho creduto con tutto il mio cuore e con la forza che solo può esprimere un giovane convinto nel profondo della sua anima di poter contribuire alla costruzione di un mondo migliore più giusto e più sano. Ricordo oggi a tantissimi anni di distanza le discussioni, le parole, l’impeto e la foga riversati nel tentativo di convincere della giustezza delle idee della mia parte politica tutti quelli, ed erano la stragrande maggioranza, che non la pensavano allo stesso modo. La mia destra che fondava i suoi valori sulla giustizia sociale, sulla meritocrazia, sulla solidarietà di un popolo raccolto in uno stato etico che si prendesse cura con tutte le sue strutture dei bisogni di tutti i cittadini senza privilegi e favoritismi di sorta, uno stato dove anche la più umile delle persone avesse la possibilità di vivere dignitosamente. Devo ammettere che dopo tante sofferenze con la nascita di Alleanza Nazionale avevo, forse ingenuamente, creduto che i tempi fossero ormai maturi per provare a concretizzare quelli che per tanti anni si erano rivelati soltanto sogni ed illusioni. Oggi invece in chi e cosa dovrei riconoscermi? In personaggi che hanno disprezzato il nostro passato navigando a vista su rotte sconclusionate? In quelli, che ritengono di aver raggiunto la meta della propria vita politica abbarbicandosi ad un qualsivoglia seggio, comoda poltrona o posto di potere immemori degli ideali coltivati per una vita con la propria comunità politica? A cosa dovrei votarmi? Ai moderni idoli rappresentati dalla triade Profitto, Interesse, Denaro che hanno presso il posto degli ormai desueti e anacronistici Dio, Patria, Famiglia? Confesso che oggi quando vedo e sento parlare i giovani della sedicente destra attuale sono preso da profondo sconforto e delusione e mi ritengo in parte responsabile, anche per le mie limitate capacità, di non aver contribuito a mantenere in vita e diffondere la validità di questi ideali. Ormai la mia vita ha “scollinato” ed ha iniziato da un po’ la discesa verso un traguardo che comunque spero il più lontano possibile e quindi non mi rimane che incitare quella parte di gioventù sana a fare un profondo esame di coscienza abbandonando le ricorrenti vergognose manovre elettorali accogliendo, a braccia aperte, gente distante anni luce da questo mondo. Come sta accadendo in queste ore a Melito.

Marcello Curzio